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SWM HISTORY 2

 

   

  

 

Verso la metà del 1972 la SWM inizia la sua storia industriale, non più prototipi o moto costruite artigianalmente, delle quali non se ne trova una uguale all'altra e per questo ora molto ricercate dai collezionisti; le famose sogliola con telaio amaranto e sovrastrutture argento denominate Regolarità : 50 - 100 - 125 e non ancora Six Days come molti credono.

 

La moto di serie viene presentata dalla stampa verso luglio, il telaio ha gli attacchi posteriori del motore saldati a due traversini ( la scatola motore, infulcrata al perno del forcellone apparirà nel 1973), anteriormente è fissato con una grossa piastra ad U, le pedane sono ancora avanzate e in asse con il fulcro del cavalletto centrale, nella zona del canotto vengono definitivamente posizionati i due traversini e i fazzoletti di rinforzo, il forcellone, un'innovazione SWM, è di sezione rettangolare e di grosse dimensioni, il motore Sachs è dell'ultima generazione : 6 marce con accensione elettronica e elaborazione specifica SWM. Tecnicamente rimangono invariati l'impianto frenante Campagnolo, i cerchi in ferro Radaelli, le sospensioni Marzocchi e i comandi Tomaselli.

Alla moto viene data una più accentuata personalità, pur mantenendo le stesse sovrastrutture la veste estetica viene completamente modificata:  per quanto riguarda i parafanghi, l'anteriore prima piatto e di derivazione Morini ora è bombato e il posteriore viene rimodellato; completano l'opera gli accostamenti cromatici: il telaio è ora grigio metallizzato come pure le sovrastrutture in vetroresina (scompare la patella para spruzzi davanti alla cassa filtro), al serbatoio vengono date nuove colorazioni: verde per il 50 cc, rosso per il 100 cc e blu per il 125 cc; questa personalizzazione cromatica sarà un classico per tutto il periodo in cui la SWM utilizzerà i motori Sachs e dal 1973 le colorazioni diverranno metallizzate,  negli anni a venire varieranno anche leggermente le tonalità.

Per soddisfare le esigenze di mercato vengono allestiti due modelli di motociclette : uno più economico ed uno maggiormente adatto alle competizioni; il primo continua a chiamarsi Regolarità mentre il secondo più performante viene chiamato Six Days per rimarcare lo spirito corsaiolo e l'affidabilità del mezzo. Nel suo primo anno di vita, dalla fine del 1971 alla fine del 1972, la SWM aveva già prodotto 522 pz del Six days 50, 187pz del Six days 100 e 880 pz del six days 125, tra i vari modelli: economici e competizione. Durante le nostre ricerche d'archivio, su un depliant dell'inizio 1972 troviamo il prezzo di vendita al pubblico franco fabbrica escluso IGE e accessori : £ 505.000 per il 100 Regolarità e £ 515.000 per il 125 Regolarità.

Da un ciclostilato promozionale, "l'albo d'oro della SWM" riportante le tappe agonistiche più importanti raggiunte nel 1972, possiamo ricordare:
- 1° CAMPIONATO D' ITALIA MOTOCROSS 125cc A. Rustignoli
- 3° CAMPIONATO EUROPEO REGOLARITÀ' 125cc P. Rottigni
- 2° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' 50cc G. Brissoni
- 3° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' 50cc Redrezza
- 3° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' 125cc P. Rottigni
- 2° TROFEO FMI REGOLARITA' 50cc F. Tura
- 2° TROFEO FMI REGOLARITA' 100cc Mazzoleni
- 3° TROFEO FMI REGOLARITA' 125cc Mingolla
- 47^SIX DAYS CECOSLOVACCHIA
- 10° VASO D'ARGENTO ITALIA "A" Vergani, Brissoni, Signorelli, Bernini
- 3 MEDAGLIE D'ORO Mercatelli, Bernini, Laureati
- 1 MEDAGLIA D'ARGENTO Brissoni

Nel 1973 le moto subiscono dei sostanziali miglioramenti e affinamenti tecnici, suggeriti dai test eseguiti nelle competizioni in cui si adottano nuove soluzioni e componenti. La ciclistica viene completamente rivista: le pedane sono arretrate, posteriormente il motore viene fissato con una gabbia o scatola motore infulcrata sul perno del forcellone per rendere l'attacco elastico e portare il pignone il più possibile vicino al perno stesso, anteriormente il motore viene invece fissato con due piastrine imbullonate alla culla anteriore del telaio; sul traversino che collega la piastra del perno forcellone ai montanti del canotto appaiono due piastre sagomate che fungono da rinforzo, da terzo attacco motore tramite due tirantini imbullonati e da aggancio per le molle di fissaggio posteriore del serbatoio. Sulla versione cross viene adottata una marmitta ad espansione bassa, in luogo della precedente che passava lateralmente e derivata dalla più conosciuta sogliola di uso regolaristico. Vengono ridisegnati: il serbatoio, sul quale vengono praticati due svasi per le ginocchia restando ancora la borsa di pelle per gli attrezzi ; la sella ora più alta, comoda e anatomica; il parafango posteriore non ha più il gradino sotto la sella e ha anche una linea più armoniosa.

La produzione del 1973 si articolava su tre modelli: il Regolarità che era la versione più economica, il Six Days ES che era la versione più spinta e adatta alle competizioni dotata di componentistica di prim'ordine e motore elaborato dalla Sachs e il Six Days ER più economico dell'ES in quanto il motore era di serie ma con elaborazione fatta dalla stessa SWM. Verso la fine dell'anno sulla serie ES appariranno anche i cerchi in lega, gli ammortizzatori a gas e la forcella da 35 mm.

Agonisticamente parlando il 1973 è per l'SWM l'anno delle prime vittorie importanti:
- 1° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' 50 Perego G.
-2° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' 125 Rottigni P.
-1° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' A SQUADRE IND.
-2° CAMPIONATO EUROPEO REGOLARITA' 125 Rottigni P.
-1° TROFEO FMI REGOLARITA' 50 Bonantini
-1° TROFEO FMI REGOLARITA' 100 Rosa
-2° TROFEO FMI REGOLARITA' 125 Petrogalli G.L.
-2° CAMPIONATO ITALIANO CROSS 125 Mori
48^ SIX DAYS STATI UNITI
-7° VASO D'ARGENTO ITALIA "B" Rottigni, Mercatelli, Laureati, Radici
-4 MEDADLIE ORO Rottigni, Mercatelli, Laureati, Petrogalli G.L.

Nel 1974 le motociclette della serie Six Days ER / ES vengono ulteriormente affinate: il forcellone viene realizzato con una sezione rettangolare dei tubi più piccola; i cerchi sono definitivamente in alluminio, Akront bollo giallo; la forcella è da 35 mm e gli ammortizzatori a gas; i comandi Tomaselli verranno sostituiti con dei più moderni Magura. Le differenze tra ES ed ER, saranno sempre meno ( ammortizzatori, preparazione del motore ) e quindi per mantenere in listino un mezzo ancor più economico, dando fondo alle vecchie scorte di magazzino, viene realizzato il nuovo 125 Regolarità N con accostamenti cromatici oro per il telaio, nero metallizzato per il serbatoio e sovrastrutture in grigio metallizzato; gli ammortizzatori sono i classici A73 Marzocchi, la forcella da 34 mm inizialmente e poi da 35 mm, il cavalletto è laterale a sinistra, i comandi Tomaselli o Domino vecchio stile; la ruota anteriore è provvista di un mozzo conico Grimeca da 125 mm ( in luogo del campagnolo ormai più costoso ) e di cerchio in ferro, cosi come per la ruota posteriore sulla quale però è stato adottato un freno a tamburo sempre Grimeca, ma con comando a filo. Questo tipo di motocicletta avrà un discreto successo proprio per il ridotto costo d' acquisto.

Nel 1973 a lato del vecchio stabile in via XXV Aprile 1/3 a Rivolta d'adda, una ex fabbrica di calzature e poi sede produttiva della SWM viene costruita una nuova struttura che ospiterà il reparto esperienze, il reparto corse e la sala con il banco prova per i motori. In questi locali viene creato il futuro dell'SWM, le moto di domani; quante serate hanno perso Sironi e Vergani a studiare e pensare nuove soluzioni ("a volte mi capitava di non vedere mio padre per intere settimane"). Con la supervisione di Vergani i tecnici del reparto corse: Signorelli G., Petrogalli G.L., Vinci, Ciceri, Trusserdi G., Marinoni A provavano e sviluppavano le nuove soluzioni; nel 1974 sulla moto di allenamento di Rottigni veniva già provato l'utilizzo di un freno a disco anteriore ; sulle moto venivano testate soluzioni che poi diventavano di serie, come la marmitta ad espansione bassa, il filtro in spugna, le preparazioni sui motori, oltre a sospensioni ruote e telai. Le moto dovevano comunque essere il più fedeli a quelle di serie, per esplicita volontà dei titolari, in buona sostanza potevano variare solamente per quanto riguardava la loro scrupolosa preparazione adottando materiali in lega leggera e piccoli accorgimenti tecnici. La SWM ha sempre dato molta importanza alla propria immagine, creando mezzi stilisticamente piacevoli, accattivanti e invoglianti; che dovevano essere robusti, veloci e soprattutto il più fedeli alle moto ufficiali a differenza di quanto avveniva in quegli anni ad opera di altre marche quali Zundap, Jawa, Hercules ed MZ. Inoltre era dato forte risalto alle forme pubblicitarie e promozionali in modo da creare in filo diretto con la propria clientela, come per esempio con il "Corriere della SWM", un redazionale curato dal giornalista di settore Ennio Camisasca, che appariva sulla rivista Motocross tra il 1973 e il 1975, oppure i corsi di preparazione al fuoristrada del 1974 nel campo da moto cross di Maggiora, seguiti dalle prime riprese cinematografiche fatte realizzare dalla SWM all'amico e fotografo Milanesi.

Nella stagione agonistica del 1974 il traguardo più importante è stato sicuramente la vittoria di classe conquistata da Rottigni alla Sei giorni di Camerino dando soddisfazione a tanti anni di impegno e di duro lavoro, soprattutto se si tiene conto che è stata raggiunta in sordina, beffando lo squadrone Gilera che si era presentato alla sei giorni Italiana sicuro della conquista del vaso ? schierando mezzi molto curati, preparati e alleggeriti; del quale Gritti su 125 era il favorito. Godevano inoltre dell'indiscusso supporto dalla nostra federazione che sicura di una vittoria aveva messo in disparte i team minori.


Gli altri risultati agonistici del 1974 sono stati :
-1° CAMPIONATO ITALIANO CROSS CADETTI 125 Gabba
-3° CAMPIONATO EUROPEO REGOLARITA' 50 Radici M.
-3° CAMPIONATO EUROPEO REGOLARITA' 125 Rottigni P.
-3° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' 50 Radici M.
-3° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' 100 Comotti A.
-2° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' 125 Rottigni P.
-1° TROFEO FMI REGOLARITA' 50 Marinoni A.
-1° TROFEO FMI REGOLARITA' 100 Petrogalli A.
-2° TROFEO FMI REGOLARITA' 100 Comotti A.
-3° TROFEO FMI REGOLARITA' 100 Fusar Poli
-2° TROFEO FMI REGOLARITA' 125 Carrara G.
49^ SEI GIORNI Camerino Italia
-2° CLASSE 50cc Klenk ( D )
-2° CLASSE 100cc Petrogalli G.L.
-1° CLASSE 125cc Rottigni P.L.
-3 MEDAGLIE D'ORO Rottigni, Petrogalli G.L., Laureati
-1 MEDAGLIA D'ARGENTO Mercatelli
-1 MEDAGLIA DI BRONZO Klenk

Tornando alla produzione motociclistica, il 1975 segna l'anno delle grandi innovazioni, già da parecchio tempo si stava lavorando ad un nuovo telaio, le cui prime apparizioni di verifica in competizioni ufficiali risalgono alla sei giorni di Camerino del 1974 alla quale Rottigni si era presentato con una 125 Six Days provvista di cavalletto centrale e culla telaio allungata a modi banana nella zona del canotto, confermando la validità delle soluzioni adottate. All'inizio del 1975 sulle moto ufficiali apparivano il nuovo serbatoio a goccia, la sella alta ed il nuovo parafango posteriore che consentivano una migliore posizione di guida; il telaio era un'ulteriore evoluzione di quello utilizzato a Camerino. Iniziarono subito i primi risultati stagionali con la vittoria assoluta alla 12 ore del Ciocco della coppia Brissoni-Rottigni, per poi passare alle innumerevoli vittorie e titoli conquistati in quell'anno, raggiungendo l'apice con la vittoria del vaso d'argento alla 50a sei giorni all'isola di Man in Scozia.

Le prime moto con marmitta bassa, telaio modificato nella zona dello sterzo, nell'attacco anteriore del motore e provviste di cavalletto laterale destro per facilitare il passaggio della marmitta risalgono alla fine del 1974 e denominate Six Days B. Nel 1975 entra definitivamente in produzione il 175 cc, fortemente voluto dalla SWM e inizialmente utilizzato solo in maniera sperimentale dai piloti ufficiali; sulle nuove moto saranno inizialmente previsti gli stessi allestimenti dell'anno precedente,con l'aggiunta dei soli mozzi conici Grimeca ( d.125 mm  per il 50 cc con il posteriore di tipo scomponibile e d.140 mm per 100,125,175 cc sempre con il posteriore scomponibile e di tipo stretto a 5 parastrappi). Le colorazioni prevedono ciclistica e sovrastrutture in grigio metallizzato per tutti i modelli con serbatoio verde metallizzato per il 50 e il 175 cc, rosso metallizzato per il 100 cc, blu metallizzato per il 125cc e rosso/bordeaux metallizzato per il 50 e il 125 cross. Sempre per quanto riguarda il serbatoio la borsetta porta attrezzi in cuoio viene sostituita con un vano ricavato all'interno del serbatoio stesso e protetto da uno sportellino metallico I motori sono dell'ultima generazione Sachs serie B opportunamente preparati dai tecnici SWM ed equipaggiati sulla serie ES con carburatori da 24 per il 50 cc, 28 per il 100 cc e 32 per il 125 e 175 cc, parecchi particolari vengono ora prodotti in materiale plastico antiurto, per renderli meno soggetti alle rotture tipiche della rigida fibra di vetro: il parafango anteriore, il carter catena, il porta numero anteriore e quelli laterali, la cassa filtro che è anche provvista di elemento filtrante in spugna.

Verso la metà del 1975 date le innumerevoli richieste per i modelli ufficiali visti in gara fin da inizio anno e terminata la fase sperimentale alla SWM si decise di mettere in produzione anzitempo i nuovi Six Dais C: 100, 125 e 175 cc, resterà invariato solamente il 50 cc, vengono quindi prodotte le prime moto che differiscono dalle precedenti per un nuovo telaio rivisto nei fazzoletti di rinforzo sulla triangolatura del canotto che ora servono anche da attacco per il serbatoio; per i due attacchi del parafango posteriore che vengono leggermente curvati verso l'alto; scompaiono le due lunghe piastre forate che fungevano da terzo attacco per il motore e per la molla del serbatoio in luogo di altre due più piccole ; il forcellone viene ridisegnato portando gli ammortizzatori in posizione verticale. Viene adottato il nuovo serbatoio a goccia, la sella alta e i nuovi parafanghi; anteriormente sui modelli ES viene adottata la nuova forcella Marzocchi da 35mm con foderi in magnesio e viene mantenuto il faro tondo con porta numero ovale in plastica gialla.
Questo modello riscuoterà un notevole successo soprattutto per la sua linea filante ed innovativa nonché per le qualità tecniche e l'ottima guidabilità.
I collaudi e le sperimentazioni sui nuovi modelli proseguono e in occasione della Valli Bergamasche, viene schierato il prototipo di un nuovo cinquantino con differente telaio e gruppo sella, serbatoio, parafango posteriore simili a quelli delle sorelle di maggiore cilindrata; purtroppo il suo pilota Gagni sarà costretto al ritiro il primo giorno in un luogo impervio del percorso, costringendolo a lasciare la moto in un cascinale, terminata la giornata di gara quando è tornato a ricuperare il proprio mezzo questo non c'era più e c'è chi dice sia stato preso dalla concorrenza per studiarlo in quanto era un mezzo molto interessante e innovativo.

Forte dei risultati ottenuti nel 1975, la SWM si presenta alla sei giorni dell'isola di Man in Inghilterra, schierando una squadra nel vaso, le moto già ampiamente testate hanno il nuovo e definitivo telaio con cavalletto centrale, culla tonda con raccordi al canotto a banana e sospensioni con maggior escursione. Sarà un trionfo, la determinazione dello staff SWM dei piloti: Rottigni e Brissoni nella 125 cc, Gagni e Petrogalli A. nella 100cc, la fiducia e collaborazione finalmente concessa dalla FMI porteranno alla conquista del mitico vaso d'argento in onore del quale verranno, in seguito, intitolati i nuovi modelli della serie Silver Vase. E' anche da ricordare l'importante vittoria del campionato italiano motocross classe 125 cc dello stesso anno da parte di Brissoni con una di queste moto debitamente preparate per la  disciplina crossistica.
Verso fine anno iniziano le richieste dei concessionari per le nuove e vittoriose motociclette da affidare ai piloti dei propri team, tanto che in SWM vengono allestite delle preserie già nel 1975. Sempre in quell'anno cade il biennale appuntamento con la fiera internazionale del ciclo e motociclo. Quale migliore occasione per sottolineare la gloriosa conquista e presentare ufficialmente i nuovi modelli vincitrici alla sei giorni, inoltre la Sachs ha realizzato dei nuovi motori a sette marce che a loro dire sono una vera innovazione molto potenti e ampiamente pubblicizzati.

Per l'occasione vengono esposte la serie Silver Vase a sei marce, plurivincitrice e le inedite Silver Vase a sette marce più un manichino di 250cc, il prototipo di un nuovo 50 cc da competizione con ciclistica e sovrastrutture derivate dalla serie Silver Vase, i ciclomotori già in produzione dal 74, il prototipo di un fuoristrada 50 cc codice chiamato Regolarità Boy, oltre alle varie motociclette economiche della serie Regolarità ( che sono ora derivate dagli ormai superati Six Dais C ) e due modelli di moto per bambino.
A Capriate San Gervasio Bg presso l'Hotel Cabina, dell'amico Doriano, in occasione della cena aziendale  che la SWM era solita offrire alle proprie maestranze  fine anno, oltre a festeggiare i piloti, i meccanici e i tecnici per la vittoria del vaso d'argento veniva proiettato il primo filmato promozionale e professionale che l'azienda aveva fatto realizzare quasi scaramanticamente prevedendo il vittorioso traguardo in occasione della Sei Giorni Scozzese: "La prova più dura". Sempre per la stessa occasione il sig. Pietro  Sironi  fece realizzare una copia del famoso trofeo conquistato alla sei giorni, che tutt'oggi fa bella mostra nel suo ufficio, con personale soddisfazione in quanto fu il primo di tanti titoli mondiali vinti.

Ricordando la pluri vittoriosa stagione del 1975 :

- VASO D'ARGENTO ALLA 50^ SIX DAYS INGHILTERRA : Rottigni, Gagni, Brissoni,Petrogalli A.
- CAMPIONE D'ITALIA MOTOCROSS 125 cc Brissoni
- CAMPIONE D'ITALIA REGOLARITA' 125 cc Rottigni
- CAMPIONE D'ITALIA REGOLARITA' SQUADRE DI INDUSTRIA
-3° CAMPIONATO EUROPEO REGOLARITA' 100cc Petrogalli A.
-3° CAMPIONATO EUROPEO REGOLARITA' 125cc Rottigni P.
-2° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' 175cc Laureati P.
-2° TROFEO FMI REGOLARITA' 50cc Papucia
-1° TROFEO FMI REGOLARITA' 100cc Cappellazzi
-2° TROFEO FMI REGOLARITA' 100cc Massotti
50^ SIX DAIS ISOLA DI MAN - GB
- VASO D'ARGENTO 1^ ITALIA
- MEDAGLIE D'ORO COME SQUADRA D'INDUSTRIA
- 3° CLASSE 125cc Rottigni P.
- 3 MEDAGLIE D'ORO Brissoni, Petrogalli A., Rottigni
- 1 MEDAGLIA D'ARGENTO Gagni
- 5 MEDAGLIA DI BRONZO

Apriamo ora il capitolo riguardante la stagione del 1976 che segna anche la fine dell'era legata ai motori Sachs per la SWM. Con l'installazione della sala prove per i motori nel 1973, Vergani pote' dar sfogo alla propria tecnica, e con costante ricerca riuscì a ricavare sempre più potenza dal motore a sei marce, anche grazie alla collaborazione della Sachs stessa che ormai si era convinta della potenzialità della SWM. Iniziarono quindi i problemi per quel motore che inizialmente non era stato progettato per reggere quelle potenze, ma per usi civili e militari, per gli appassionati sono ben noti i problemi al cambio e  alla frizione del sei marce. Nel 1974 la casa Italiana fa richiesta alla Sachs di un nuovo motore prettamente studiato per la disciplina regolaristica : serviva un cambio più robusto, con sette marce ben spaziate e con la settima lunga per le prove di accelerazione, di una frizione di maggior diametro e più resistente alla sollecitazioni, con una più moderna camera termica, di ridotte dimensioni e peso da svilupparsi nelle cilindrate di 125, 175 e 250 cc. La Sachs che già paventava l'intenzione di rivedere i propri motori accettò la collaborazione e dopo un periodo di studi e pianificazioni al computer, fatto estremamente innovativo per l'epoca, veniva presentato il nuovo motore che nulla aveva a che fare con le doti di leggerezza e ridotto ingombro che la SWM aveva chiesto, ( probabilmente essendo agli albori dell'era informatica qualcuno aveva sbagliato formulare i programmi ? ). Ormai il guaio era fatto la nuova stagione era alle porte, la propaganda per le nuove moto del 1976, dotate dell'innovativo motore a sette marce era fatta, l'immagine aziendale andava salvaguardata. Ricordiamo inoltre che in quegli anni c'era il boom della moto da fuoristrada, era terminata l'era della Vespa, della moto da strada e tutti i teen agers volevano la moto da regolarità; non a caso, pur con tutti i suoi difetti e a scapito del prezzo non proprio concorrenziale, la serie Silver Vase 125 è stata quella fino ad allora più prodotta: oltre i 3000 pz in poco più di due anni.

Nel 1976 la produzione SWM era molto ampia: troviamo in listino i ciclomotori della serie VP 16 con ruote da 16" pollici a raggi e VK 10 con ruote da 10" pollici in lega leggera con telaio tubolare, con portapacchi e scatola porta motore in lamiera stampata, equipaggiati di bloccasterzo, sospensioni telescopiche e motore Minarelli da 49,6 cc il primo con avviamento a pedali e il secondo a kick starter; le moto per bambino: il Mini Cross 50 con ruote da 9" e motore Morini S 5k monomarcia a presa diretta e il Cross Boy 50 equipaggiato di motore Minarelli P4 CS/KS da 6 CV e 4 marce, carburatore da 19 mm, sospensioni idrauliche e ruote da 15" anteriormente e 12" posteriormente; il classico 125 da fuoristrada economico chiamato Regolarità NC approntato sulla base del vecchio Six Days C; la serie Silver Vase a sei marce da 100, 125, 175 cc nelle versioni ES ed ER e il nuovo Silver Vase 50 prodotto nella sola versione ES che avrà un notevole successo per la sua eleganza, robustezza e competitività, equipaggiato di forcella al magnesio, ammortizzatori a gas, motore Sachs 50 6A GS opportunamente preparato dalla SWM stessa; La serie Silver Vase a sette marce nelle cilindrate di 125, 175, 250 cc versioni ES ed ER, a cui si affiancherà in un secondo tempo una versione da 255 cc , le due moto di maggiore cilindrata si distingueranno delle altre per un nuovo complesso di scarico con marmitta ad espansione bassa a forma di serpentone e con un grosso silenziatore cilindrico scatolato. Per concludere troviamo la serie cross con il 50 Cross su base Silver e anch'essa molto richiesta, il 125 Cross Replica copia della moto vincitrice del campionato italiano 1975 con Brissoni, il 250 Cross che però ebbe poco successo.

Le moto della serie Silver Vase erano tutte equipaggiate con il nuovo telaio, mozzi conici Grimeca, comandi Magura, forcella Marzocchi da 35 mm ZT1 Piuma e cerchi in alluminio Akront per la serie ES, forcella tradizionale e cerchi in ferro per gli ER; le sovrastrutture erano in plastica eccezion fatta per il parafango posteriore che continuava ad essere in fibra di vetro, il faro anteriore era inizialmente rotondo per poi diventare trapezoidale incorporato alla mascherina porta numero in un secondo tempo. Le colorazioni rispettavano i canoni SWM con ciclistica e sovrastrutture in grigio metallizzato, carter esterni del motore neri per i soli sette marce e serbatoi verniciati nelle differenti colorazioni a seconda delle cilindrate : rosso di tre tonalità differenti per il 50 il 100 e i cross, blu per il 125, verde per il 175 e mattone per il 250, tutti con base metallizzata.

Pur non disponendo di un motore corrispondente a quanto cercavano i tecnici del reparto corse SWM riuscirono a realizzare delle moto competitive, si era perso qualcosa in leggerezza ma tutto sommato il sette marce dava delle nuove possibilità di sviluppo. Iniziarono così le prove al banco e grazie alla sapiente collaborazione tra Vergani F. con la sua esperienza e Vinci A., abile e meticoloso motorista si raggiunsero ottimi risultati, anche grazie all'avvento dei cilindri a canna cromata e alla nuova mappatura dei travasi, ma a scapito dei consumi dato che per ottenere più cavalli il motore "girava alto" e la coppia non era ottimale. L'esperienza e la bravura di Mario Fumagalli, il "Mariet", ex tecnico del reparto corse Gilera amico di Vergani e nipote del famoso " Giuanela" della Gilera corse, contribuì a realizzare delle motociclette molto affidabili e competitive. Per contenere i pesi si faceva più uso di componentistica realizzata con leghe leggere come viteria in titanio, distanziali vari, fondo sella e serbatoio in alluminio. Nulla poteva e doveva essere lasciato al caso, ormai l'SWM era entrata a far parte dei vertici del motociclismo mondiale e se arrivarci era stata impresa ardua, mantenerla era ancora più difficile ora che gli occhi della concorrenza erano tutti puntati.

In occasione della 51^ edizione della Sei Giorni in Austria a Zeltweg, con base logistica nell'omonimo autodromo, la SWM schiera una nuova squadra composta da Gagni 100cc, Brissoni 125cc, Rottigni 175cc e Laureati 250, impegnata a difendere il titolo conquistato l'anno prima; più Marinoni A. 100cc e Sala S. 250cc. le motociclette vengono meticolosamente preparate e per soddisfare le lamentele di Brissoni viene realizzato un nuovo parafango anteriore più largo nella zona anteriore, per meglio proteggere il pilota dagli spruzzi del fango. In quell'anno le cose non andarono nel migliore dei modi e la squadra si classificò terza.


La stagione agonistica del 1976 si concluse con le seguenti vittorie:
- CAMPIONE D'ITALIA PER SQUADRE DI INDUSTRIA
-3° CAMPIONATO EUROPEO REGOLARITA' 100cc Gagni
-2° CAMPIONATO EUROPEO REGOLARITA' 125cc Brissoni
-3° CAMPIONATO EUROPEO REGOLARITA' 175cc Rottigni
-9° CAMPIONATO EUROPEO REGOLARITA' 250cc Sala S.

-2° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' 50cc Gagni
-2° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' 100cc Radici
-1° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' 125cc Brissoni
-2° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' 175cc Rottigni
-3° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' 250cc Sala S.
-1° CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA' 250cc oltre Laureati

-2° TROFEO FMI REGOLARITA' 50cc Uslenghi
-1° TROFEO FMI REGOLARITA' 100cc Rubin
-3° TROFEO FMI REGOLARITA' 100cc Savoldelli
-5° TROFEO FMI REGOLARITA' 100cc Avancini
51^ SIX DAIS AUSTRIA
- 3^ VASO D'ARGENTO ITALIA Gagni, Brissoni, Rottigni, Laureati
- MEDAGLIA D'ORO Gagni, Marinoni, Brissoni, Rottigni, Laureati

 

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